venerdì 31 ottobre 2014

Autoritratto al clavicordo

Self-portrait at the Clavichord with a Servant 
 Lavinia Fontana
[olio su tela - 1577]
Accademia Nazionale di San Luca, Roma.

Riflessioni estemporanee



La vita

La vita regala momenti indimenticabili, ma, di fronte all'inarrestabile determinismo temporale, a cosa possono servire i ricordi di quei momenti? Solo a macerarsi interiormente per l'impossibilità di arrestare il corso degli eventi e fermarsi... Ma per quanto? 
Per un attimo o un'eternità? 
E che valore hanno queste categorie se non indefinite astrazioni di un vissuto intensamente speso attraverso emozioni inusitate? 
Qualunque situazione si voglia intraprendere è come gettarsi nel vuoto di un inconsistente realismo che sa di burla e beffarda illusione. E'  come sprofondare in un baratro inconsapevole perché in ogni caso non se ne conosce la consistenza.  
Spesso è un sollievo supporre che la follia possa venire in soccorso di ultimi pensieri profondi sull'inutilità del vivere e, di conseguenza, abbia il magico potere di annullare i costrutti di una mente non più in grado di gestire e controllare  i propri limiti. Una persona che vede sfumare l'uso della ragione non pensa o meglio, se anche lo fa, ha un modo di pensare difforme dagli schemi consueti. 
Nell'insania della mente si può sperare di non comprendere quello che accade quando l'ultimo respiro è pronto per ghermire la fallace esistenza, e lo spettro della morte, con i suoi artigli di gelo, sovrasta istanti rapidi eppure intensi. E, dopo aver vissuto l'immobilità del tempo, imprime una coltre di silenzio.
 Ritornano alla memoria i ricordi, ma a cosa servono?
Maria Rosaria Teni
                                                                   tratto dalla raccolta:"Nella casa del vento"- @diritti riservati