domenica 11 giugno 2017

Rilessioni estemporanee

Un treno

Quanti pensieri in questa notte dove le stelle hanno lasciato il posto a fantasmi di nuvole!
Un treno viaggia su rotaie logorate e si porta dietro un carico di esistenze differenti eppure simili nella comune precarietà di umanità vagabonda. Il monotono sfregamento su rotaie rose e arrugginite asseconda un abbozzo di stanchezza che si percepisce tra sguardi vacui e indifferenti.
Il paesaggio, tra ritagli di luci notturne, assume contorni inusitati.
Pesano come macigni queste ore infinite, dove si si materializzano ricordi vividi tra i chiaroscuri di una notte di gennaio.
Mi guardo attorno… Accanto a me è seduta una donna di colore. Ha lo sguardo nel vuoto e gli occhi, profondi e vellutati, intravedono immagini non visibili che col cuore. Non hanno espressione i suoi occhi, non ha sorriso sul volto che cela pensieri. Ha una sua storia, che nessuno mai udrà e che non interessa ai più. Ha un corpo che vibra di emozioni e palpiti, che soffre e si lacera di nostalgia… Come altri sul treno, percorre un viaggio, metafora di una vita che attraversa paesi, strade, ricordi e non si volta  indietro. 
Ognuno ha una storia, ma tutti restano in silenzio. Un silenzio greve, pesante, impenetrabile che gela un qualsiasi scambio verbale e ci rende manichini impermeabili a scalfitture o rammendi…
Intorno buio, a tratti interrotto da luci di passaggio sfolgoranti che per brevissimi istanti illuminano i vagoni per lasciarli all’improvviso nel buio più profondo.
Il treno corre, su binari già tracciati: la meta si avvicina…


Maria Rosaria Teni
 

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