Un treno
Quanti
pensieri in questa notte dove le stelle hanno lasciato il posto a fantasmi di nuvole!
Un treno
viaggia su rotaie logorate e si porta dietro un carico di esistenze differenti eppure
simili nella comune precarietà di umanità vagabonda. Il monotono sfregamento su
rotaie rose e arrugginite asseconda un abbozzo di stanchezza che si percepisce
tra sguardi vacui e indifferenti.
Il
paesaggio, tra ritagli di luci notturne, assume contorni inusitati.
Pesano
come macigni queste ore infinite, dove si si materializzano ricordi vividi tra
i chiaroscuri di una notte di gennaio.
Mi guardo
attorno… Accanto a me è seduta una donna di colore. Ha lo sguardo nel vuoto e
gli occhi, profondi e vellutati, intravedono immagini non visibili che col
cuore. Non hanno espressione i suoi occhi, non ha sorriso sul volto che cela pensieri.
Ha una sua storia, che nessuno mai udrà e che non interessa ai più. Ha un corpo
che vibra di emozioni e palpiti, che soffre e si lacera di nostalgia… Come
altri sul treno, percorre un viaggio, metafora di una vita che attraversa
paesi, strade, ricordi e non si volta indietro.
Ognuno ha una storia, ma tutti restano in silenzio. Un silenzio greve, pesante, impenetrabile che gela un qualsiasi scambio verbale e ci rende manichini impermeabili a scalfitture o rammendi…
Ognuno ha una storia, ma tutti restano in silenzio. Un silenzio greve, pesante, impenetrabile che gela un qualsiasi scambio verbale e ci rende manichini impermeabili a scalfitture o rammendi…
Intorno
buio, a tratti interrotto da luci di passaggio sfolgoranti che per brevissimi
istanti illuminano i vagoni per lasciarli all’improvviso nel buio più profondo.
Il treno
corre, su binari già tracciati: la meta si avvicina…
Maria Rosaria Teni
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